Tutto quello che c’è sapere su Libra di Facebook, la criptovaluta del futuro
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Tutto quello che c’è sapere su Libra di Facebook, la criptovaluta del futuro
Hai mai sentito parlare di criptovaluta? Scomponendo il nome si deduce che si tratti di una valuta ‘nascosta’, ovvero visibile/utilizzabile solo conoscendo un determinato codice informatico (le c.d. ‘chiavi di accesso’ pubblica e privata, in linguaggio tecnico); si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé.
La criptovaluta non esiste in forma fisica (viene definita infatti anche virtuale), ma si genera e si scambia esclusivamente per via telematica.
La Libra di Facebook, di che si tratta esattamente?
Questo interrogativo è iniziato a rimbalzare all’interno conversazioni di molti utenti dopo la pubblicazione del post di martedì 18 giugno da parte di Mark Zuckerberg, che ha ufficialmente presentato la criptovaluta di Facebook che arriverà soltanto nel corso del 2020.
Sarà disponibile per tutti coloro che dispongono di una connessione Internet, con costi e commissioni bassi.
Come si evince dal suo post, Zuckerberg annuncia che:
<<27 organizzazioni in tutto il mondo si sono riunite per avviare l’Associazione Libra senza scopo di lucro e creare una nuova valuta denominata Libra>>.
<<Essere in grado di utilizzare il denaro mobile può avere un importante impatto positivo sulla vita delle persone perché non si deve sempre portare denaro contante, che può essere insicuro, o pagare commissioni extra per i trasferimenti. Questo è particolarmente importante per le persone che non hanno accesso alle banche tradizionali o ai servizi finanziari. Al momento, ci sono circa un miliardo di persone che non hanno un conto in banca ma hanno un telefono cellulare>>.
<<Aspiriamo a rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come si usano le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto. Per consentire ciò, Facebook sta anche lanciando una sussidiaria indipendente chiamata Calibra che costruirà servizi che ti permetteranno di inviare, spendere e salvare Libra – a partire da un portafoglio digitale che sarà disponibile in WhatsApp e Messenger e come app standalone il prossimo anno>>.
Tutto questo sistema si basa sulla tecnologia blockchain. Il che vuole dire che è un sistema decentralizzato, gestito da diverse organizzazioni anzichè da una sola, rendendo il sistema più equo nel complesso. Ed è protetto dalla crittografia che aiuta a mantenere i soldi al sicuro.
Il nome scelto è anche un nomen omen, infatti Libra deriva dal latino e vuol dire bilancia, immagine usata metaforicamente per la giustizia e l’equità, un nome beneaugurale per questa iniziativa?
Qual è la differenza tra Bitcoin e Libra?
Il Bitcoin è la prima realizzazione di un concetto chiamato cryptocurrency, criptovaluta, ovvero una moneta virtuale. Venne creata nel 2009 da uno, o forse più di uno, hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Il Bitcoin non ha alle spalle una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma si basa fondamentalmente su due principi:
- un network di pc, che la gestiscono in modalità distribuita, peer-to-peer;
- l’uso di una crittografia per validare e rendere sicure le transazioni.
Per poter acquistare Bitcoin basta aprire un portafoglio/conto virtuale dopodiché occorre collegarsi ai numerosi siti che offrono la valuta virtuale in cambio di denaro (effettuando pagamento attraverso bonifico, carte ricaricabili).
I Bitcoin possono essere scambiati o spesi, sempre più aziende e individui li utilizzano; anche attività commerciali come ristoranti, appartamenti e studi legali, nonché servizi online.
Secondo il Financial Times, il valore totale di tutti i bitcoin esistenti a gennaio 2019 superava i 100 miliardi di dollari USA, con scambi di bitcoin di milioni di dollari ogni giorno.
La Libra di Facebook sarà una via di mezzo tra i vecchi sistemi di pagamento e quelli digitali emergenti. Non è una carta di credito, né è una criptovaluta come il bitcoin, ma un mix dei due. Si tratta di un mezzo di scambio attraverso il quale gli utenti potranno inviare denaro ed effettuare diverse transazioni. La criptovaluta del famoso social network ha ricevuto da subito l’appoggio di tanti big player del settore tecnologico (ad esempio Uber, Mastercard e Visa) e questa partnership potrebbe facilitare l’accettazione di massa.
Ciò che la differenzia per la maggior parte è la sua caratteristica di stablecoin, cioè valuta stabile. Il suo valore verrà supportato da un paniere di valute e ciò limiterà notevolmente la volatilità, caratteristica tipica del Bitcoin.
Inoltre si ipotizza che per utilizzare la moneta virtuale di Facebook bisogna essere identificati dalla piattaforma che sappiamo raccogliere un’enorme quantità di informazioni sui suoi utenti, non garantendo forse la privacy totle. Il Bitcoin, invece, non richiede alcuna identificazione per utilizzarlo, è l’equivalente digitale del denaro fisico.
Questa potrebbe essere una linea di demarcazione chiara tra il Bitcoin e la Libra.
Cosa aspettarci dal futuro?
Facebook potrebbe diventare la prima piattaforma social a “battere” moneta propria, con oltre 2,5 miliardi di utenti-acquirenti sparsi in tutto il mondo.
Inoltre nel 2017 la società di Mark Zuckerberg ha acquistato una licenza bancaria in Irlanda, ha già testato i pagamenti su WhatsApp in India e 100 nuovi ingegneri sono stati assunti a Maggio a Londra per implementare la piattaforma di pagamenti.
In poche parole il social media più famoso del mondo starebbe per trasformarsi in una vera e propria banca, rischiando di travolgere i vecchi istituti, siamo pronti per un cambiamento del genere?