Blockchain
I metaversi: alla scoperta delle 5 principali piattaforme!
Non solo Meta! Alla scoperta degli altri metaversi.
Quando si parla di metaverso, Meta Inc. non è l'unico attore in campo: sono numerosi infatti i metaversi nati e in crescita, da quando nel lontano 1995 il videogioco Active Worlds metteva a disposizione degli utenti il primo mondo virtuale.
Certo, a Zuckerberg va dato il merito di aver fatto entrare il termine nel lessico quotidiano, ma se vogliamo cogliere appieno le potenzialità di questa nuova tecnologia è necessario gettare uno sguardo anche agli altri!
Ed è quello che faremo in questo articolo, dove troverai le informazioni relative alle piattaforme di metaverso più famose!
Una premessa
Il Metaverse come segmento tecnologico ha registrato un'importante crescita negli ultimi due anni, alimentato da investimenti di aziende come Meta Platforms, Microsoft, Epic Games e altre.
Nel 2020, il mercato globale del Metaverse valeva $ 47,69 miliardi di dollari e raggiungerà $ 829 miliardi di dollari entro il 2028, secondo un rapporto del 2021 di Emergen Research.
Ma oltre a Meta, quali sono le società che guidano l'avanzata su questo settore? Eccole:
- Decentraland
- The Sandbox
- Cryptovoxels
- Somnuim Space
- Roblox
Decentraland
Tra i metaversi si distingue Decentraland.
Decentraland è stata una delle prime aziende a presentare una valida prova di concetto per il Metaverse e apre la strada in termini di implementazione del mercato.
Fondata nel 2017, la società ha lanciato la sua piattaforma Metaverse al pubblico nel 2020 e ha visto un recente aumento di popolarità.Decentraland è uno spazio di realtà virtuale (VR) in cui gli utenti possono creare contenuti, interagire tra loro e guadagnare denaro, principalmente attraverso investimenti in token non fungibili (NFT), immobili VR e altre risorse digitali.
La piattaforma è completamente decentralizzata e opera tramite la propria criptovaluta chiamata MANA.
È anche uno dei preferiti da grandi investitori, imprese e governi, in particolare dopo aver ospitato un'ambasciata ufficiale delle Barbados e una nuova mini-città Samsung.
Decentraland in pillole:
- piattaforma decentralizzata lanciata nel 2020 in cui la community gestisce il” territorio” traendo benefici dalle loro azioni e creazioni;
- la realtà virtuale unisce la potenza dei social a quella dei videogiochi;
- si possono scambiare lotti di terreno virtuale, oggetti, beni, tra cui accessori gadget e indumenti NFT e servizi registrati sulla blockchain Ethereum;
- criptovaluta usata: token MANA.
The Sandbox
Questa piattaforma di punta Metaverse è stata originariamente lanciata nel 2012 come gioco multiplayer per telefoni cellulari e dispositivi Microsoft Windows.
La società che sviluppa Sandbox, PIXOWL Inc., è stata acquisita da Animoca Brands nel 2018, dopodiché è gradualmente passata al Metaverse.
Sandbox è un ambiente di gioco in cui gli utenti possono creare giochi, partecipare a eventi, navigare in mondi VR utilizzando mappe e acquistare terreni, in modo simile a Decentraland.
Ha anche il suo token di criptovaluta chiamato SAND.
Anche Sandbox si è rivelato uno dei metaversi preferiti da investitori e marchi.
Gucci ha recentemente aperto un negozio VR sulla piattaforma Metaverse dell'azienda, dove gli utenti possono acquistare, possedere e mostrare i propri acquisti digitali dal marchio.
L'azienda ha anche collaborato con la società di videogiochi Ubisoft per introdurre elementi di franchise di gioco come Assassin's Creed e Prince of Persia nel Metaverse.
The Sandbox in pillole:
- piattaforma lanciata nel 2012 con l'obiettivo primario di capitalizzare l'industria dei videogiochi abbinandola alla blockchain in un momento in cui blockchain e crypto non erano così popolari.
- gli utenti avatar possono creare giochi, partecipare a eventi, navigare in mondi VR utilizzando mappe e acquistare lands, cioè terreni virtuali che possono essere anche venduti come immobili NFT su un marketplace.
- Inoltre le lands possono essere affittate per eventi la cui partecipazione prevede una quota di ammissione, oppure unificate per creare un distretto per attirare più utenti paganti.
- criptovaluta usata: Sand
Cryptovoxels
Cryptovoxels è una piattaforma Metaverse costruita sul protocollo blockchain di Ethereum che offre un mondo di gioco virtuale che supporta sia le esperienze VR che l'uso del PC, dove la sua comunità organizza eventi regolari per gli utenti.
Si può anche creare immobili Metaverse sulla piattaforma e metterli in vendita, inclusi sia appezzamenti di terreno vuoti che edifici prefabbricati come porti, strade, spazi di collaborazione e gallerie d'arte.
Oltre ai lotti di terreno virtuale, la piattaforma ha un ampio mercato per l'acquisto e la vendita di oggetti da collezione digitali come NFT, che vanno da dispositivi indossabili e oggetti di gioco a opere d'arte e abbigliamento.
Cryptovoxels in pillole:
- è compatibile con supporto VR Oculus Quest, Oculus Rift e HTC Vive;
- Origin City è una “island” ( in seguito sono state create altre islands) dove è possibile interagire con altri avatar e i lotti di terreno su cui costruire sono chiamati “parcel”;
- tramite l’elemento costitutivo “voxel” si possono erigere negozi, edifici, infrastrutture di vario genere e gallerie d’arte utilizzando NFT, ma anche aggiungere immagini, gif, file audio etc... ;
- gli altri due elementi costitutivi sono strade (di proprietà) e pacchi (aperti alla vendita pubblica e acquistabili su Opensea, il più grande marketplace di NFT del mondo).
Somnium Space
Somnium Space è una piattaforma Metaverse cross-device a cui gli utenti possono accedere tramite interfacce VR, PC, Web e mobili.
È basato sui protocolli blockchain di Ethereum e Solana e dispone di un proprio mercato delle risorse.
Gli utenti dovranno installare l'estensione MetaMask o Dapper prima di eseguire Somnium Space, ma è relativamente facile da usare e non richiede visori VR per godere di tutte le sue funzionalità.
Somnium Space ha diverse capacità uniche che lo distinguono in un mercato competitivo.
Ad esempio, gli utenti possono scegliere di "vivere per sempre", dove vengono automaticamente registrati sulla loro proprietà virtuale per future analisi dell'IA.
Anche quando gli utenti non potranno più accedere alla piattaforma, l'intelligenza artificiale darà vita ai loro avatar.
Somnium è anche un mondo completamente programmabile, che consente agli utenti di programmare le proprie esperienze e sviluppare risorse monetizzabili.
Somnium Space in pillole:
- esperienza virtuale con visori VR;
- ambiente completamente aperto di realtà virtuale dove gli utenti possono acquistare terreni, case e altre risorse online ma anche esplorare le creazioni di altri giocatori;
- gli NFT possono essere creati e messi in vendita nel proprio spazio virtuale di gioco oppure su Opensea;
- un esempio di NFT è il biglietto venduto per partecipare ad un evento, ma la posizione in cui si svolgerà sarà visibile solo da chi l’ha acquistato;
- play-to-earn è l’obiettivo futuro, cioè chi guiderà altri utenti nel gioco sarà premiato in criptovaluta;
- criptovaluta: CUBE .
Roblox
Roblox è un sistema di gioco e creazione di giochi online che si è gradualmente evoluto in una piattaforma Metaverse che offre un'ampia varietà di esperienze virtuali ai suoi utenti, comprese quelle VR.
La società ha recentemente collaborato con la NFL per lanciare un gioco Metaverse prima del Super Bowl del 2022.
Roblox ha milioni di utenti in tutto il mondo e mira a riunire la sua enorme base di utenti e la raccolta di esperienze sotto un unico tetto.
Roblox è gratuito, anche se potrebbe essere necessario acquistare ulteriori oggetti di gioco e risorse digitali e offre una gamma di esperienze VR in diversi generi come anime, horror, giochi di ruolo, azione e simulazioni di vita reale.
Nel 2022 prevede di aggiungere una serie di nuove zone di disponibilità e data center per supportare la crescita futura, è tra i metaversi, uno di quelli più di successo.
Roblox in pillole:
- la piattaforma Roblox è centralizzata legalmente sotto Roblox Corporation, ma è decentralizzata sotto il lato creativo;
- è gratuita, ma è sicuramente necessario accrescere gli oggetti tramite acquisti;
- offre un’ampia varietà di esperienze VR;
- più di 50 mln di utenti attivi ogni giorno, con una fascia di età prevalentemente giovane;
- molti ragazzi imparano a programmare mentre sviluppano i propri giochi sulla piattaforma;
- nel 2021 i ricavi sono aumentati del 108% rispetto al 2020;
- una delle caratteristiche più uniche di questo metaverso dalle grandi opportunità commerciali è che invita i giocatori stessi a creare il metaverso, partendo dai propri avatar che possono addirittura avere un outfit brandizzato e personalizzato.
Qualche parola conclusiva su questi metaversi
Concludiamo qui questa panoramica sui principali metaversi oltre quello reso celebre da Meta.
Restare aggiornato e conoscere le caratteristiche di queste piattaforme è utile per sapere come muoversi in questo settore dove le trasformazioni radicali sono all'ordine del giorno!
Moda e Metaverse: due mondi sempre più vicini!
I marchi della moda puntano sul metaverse
In questo periodo di trasformazioni, il mondo della moda e Metaverse sembrano avvicinarsi sempre più.
In concomitanza con la Milano Fashion Week, il gruppo Benetton annuncia l'apertura di un punto vendita nel Metaverso, un riflesso del punto vendita in Corso Vittorio Emanuele, pronto ad offrire un'esperienza di acquisto radicalmente diversa.
Ma perché Benetton ha fatto questa scelta? E come si muovono gli altri Brand della moda? Scopriamolo insieme.Leggere di più
Metaverse e Web 3.0: le differenze da conoscere!
Metaverse e web 3.0
Le parole del momento sono metaverse e web 3.0: parole che evocano un futuro prossimo dove le tecnologie digitali saranno sempre più presenti.
Ma i termini spesso si confondono e vengono presi come sinonimi, nonostante indichino concetti ben diversi.
Nell'articolo di oggi analizzeremo le differenze e i punti di unione di queste due parole sulla bocca di tutti, al fine di partecipare al dibattito sul futuro con consapevolezza.
Le ragioni della confusione
Perché tante persone sono tratte in confusione quando di parla di temi come il metaverse e web 3.0, al punto di considerarli come termini interscambiabili.
Uno dei motivi può essere rintracciato nel fatto che questi due termini sono proiettati in un futuro che, benché prossimo, non è ancora realtà.
Sono termini che cercano di dare un nome alle trasformazioni in atto (web 3.0) o che vogliono offrire una visione di un mondo nuovo, dove l'esperienze digitali saranno più pervasive (metaverso).
Un altro dei motivi che ha spinto tanti utenti in errore è il fatto che sia il metaverse che il web 3.0 si appoggino sulle stesse teconolgie (decentralizzate): blockchain, criptovalute basate su blockchain, nft... E molte altre.
Se da un lato queste teconolgie sono alla base del passaggio dal web 2.0 al web 3.0, giocano anche un ruolo determinante in quanto infrastrutture su qui si baserà la realtà parallela del Metaverse, determinando come interagiremo con gli spazi e gli oggetti in esso presenti.
Le differenze
Focalizziamoci quindi su cosa indicano questi termini e cosa li rende unici.
Il web 3.0 rappresenta una trasformazione in atto.
Una trasformazione dettata dalle voglia di offrire soluzioni chiare a carenze specifiche di Internet Web 2.
È una reazione agli ecosistemi recintati creati da piattaforme come Facebook e YouTube, che hanno causato l'estrazione dei dati da parte delle persone, la violazione della privacy e la capacità di controllare i contenuti che creano oppressi.
Il Web 3 sovverte quel modello perché affronta direttamente le questioni della proprietà e del controllo.
Basandosi sulla blockchain, i dati sono aperti e distribuiti e di proprietà collettiva di reti peer-to-peer.
Di conseguenza, gli utenti possiedono i propri dati, le transazioni peer-to-peer possono aggirare gli intermediari e i dati vivono sulla blockchain come un bene pubblico a cui chiunque può contribuire e monetizzare.
Per quanto invece riguarda il Metaverse invece, ci troviamo davanti un termine che più che definire qualcosa in atto è più una visione.
La visione di un mondo dove realtà fisica e digitale siano in contatto continuo e costante, dove ogni individuo può passare da una all'altra dimensione a piacimento.
La realtà è che il metaverso richiederà il contributo e la partecipazione di tutti per prendere veramente forma.
La spinta di Meta Inc. è molto importante, ma non basta se si vuole costruire una realtà plurale, aperta e non controllata da un'unica azienda.
Per raggiungere questi obiettivi c'è la necessità di una confluenza di diversi sforzi iterativi e progressi tecnologici.
Come interagiranno il metaverse e web 3.0?
I due concetti, seppur identificano realtà ben distinte, non sono in contrapposizione tra loro, anzi.
Rappresentano uno il completamento dell'altro.
Se il metaverse vuole prosi come la dimensione digitale e parallela del mondo reale, c'è bisogno che questo mondo si basi su delle infrastrutture.
Le tecnologie decentralizzate del Web 3.0 possono assolvere a questo compito.
Non è infatti un caso che in queste discussioni, un ruolo da protagonista lo giocano le criptovalute, che vengono considerate dai più come le basi del sistema economico nel metaverse.
Questo perché le criptovalute offrono una piattaforma già pronta per farlo; non hanno bisogno di banche, stanze di compensazione, intermediari o scambi (nel senso tradizionale) per consentire alle persone di effettuare transazioni e investire in token di valuta di loro proprietà.
Per concludere
Questo non è altro che uno dei primi e più ovvi esempi di come metaverse e web 3.0 entrano in sinergia.
Certo, si tratta di concetti che sono ancora in una fase di delineazione, che stanno cercando una loro identità.
Ma quello che prospettano rappresentano una rivoluzione che non possiamo ignorare, e per questo motivo è importante restare informati e partecipare al dibattito con consapevolezza.
Le opportunità del futuro non sono a disposizione del più forte o del più intelligente, ma di chi è capace di evolvere e adattarsi al mondo in continuo cambiamento.
Web 3.0, la Rete si evolve al passo con le tecnologie!
Web 3.0, il web sta assumendo una nuova forma!
Il termine web 3.0 comincia ad uscire dagli spazi riservati agli addetti ai lavori, configurandosi quasi come la nuova "parola del momento".
Ma perché se ne parla proprio ora? E con tanta insistenza? troverai le risposte a queste domande (e tante altre informazioni interessanti) in questo articolo!
Perché proprio 3.0?
La prima reazione che abbiamo leggendo web 3.0, se non siamo esperti del settore, è la seguente: "Ah... Siamo già a 3? E il 2?"
Questo perché siamo abituati a pensare al web come qualcosa di dato, immutabile, più che uno strumento in sé lo concepiamo come qualcosa di metafisico e trascendente.
Nel nostro immaginario, a cambiare non è il web in sé ma gli strumenti che utilizziamo per accedere a questa "altra-dimensione".
Il web però non è una dimensione parallela quanto in realtà uno spazio digitale che vive e prospera basandosi su determinate tecnologie, al cambiare di esse cambia lo spazio.
Il web non è qualcosa di immutabile, ma per sua natura è dentro un ciclo di nascita-sviluppo-morte-rinascita, al passo con gli strumenti a disposizione.
Certo questi cicli non sono eclatanti e distruttivi, anzi noi stessi viviamo i momenti di transizione in uno stato di "beata ignoranza" e, mentre il web si rivoluziona, noi continuiamo ad usarlo senza notare le differenze, dandoci l'impressione che ha cambiare sono solo i computer o i telefoni.
I cicli del web
Ma visto che ormai abbiamo capito che il web vive e si evolve, è utile fare un ripasso sulla sua storia, per meglio capire da dove siamo arrivati e quali sono le opportunità che si aprono con i cambiamenti in atto.
Web 1.0
La nostra storia comincia agli inizi degli anni '90 (anche se chi dice già dal 1989... Comunque per capirci nell'ultima decade del Secondo Millennio), gli anni in cui nasceva il World Wide Web e cominciava ad entrare nel quotidiano delle nostre vite.
Se vi ricordate, all'epoca i siti erano molto semplici e limitati nello scopo.
Erano strumenti utilizzati per far passare messaggi e infatti nel mondo anglosassone il Web 1.0 è conosciuto anche con il termine di "the read-only web" ossia "il web solo da leggere [e basta n.d.r.]".
Questo perché gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia al grande pubblico erano semplici e dalle capacità limitate.
Web 2.0
Anche se le capacità della tecnologia di inizio anni '90 erano limitate, non significa che non fossero rivoluzionarie e infatti, nel corso di 10 anni, hanno messo le basi per la prima evoluzione del Web!
Il termine Web 2.0 comincia ad essere di dominio pubblico dal 2005, ed identifica la seconda fase dell'era Internet.
Una fase basata sull'interazione tra sito e utente ma non solo! Anche sulla maggiore partecipazione degli stessi nella creazione dei contenuti.
È l'internet dei blog, dei social network come MSN e Myspace prima, Facebook, Youtube e Tumblr dopo.
In questo web, che in alcuni circoli chiamano "read/write web" ("web leggi e scrivi"), è quello che ha visto nascere anche i marketplace e ha dato alle aziende l'opportunità di crescere nella Rete.
Tuttavia non è tutto rosa e fiori: le grandi opportunità che questo Web offre sono comunque limitate dalla regolamentazione delle Big Tech, le grandi aziende informatiche che mettono a disposizione le piattaforme digitali in cui muoversi in questo web.
Web 3.0
E arriviamo ora alla trasformazione in atto ora, quella del Web 3.0.
Alla base di questa trasformazione c'è una tecnologia di cui si sente molto parlare ma che sembra ancora avvolta nel mistero, la blockchain.
Questo nuovo tipo di Web nasce dalla volontà di un numero sempre maggiore di utenti di poter aggirare i limiti delle Big Tech, e poter usufruire dei contenuti che creano nel web anche nella veste di proprietari (perché adesso, tutto quello che facciamo e/o condividiamo sui social network non è di nostra proprietà ed e soggetto ai termini di utilizzo delle piattaforme).
Il web 3.0 vuole porsi come il web del "read/write/own" ("leggi/scrivi/possiedi" ossia consulta, crea contenuti e sii proprietario dei tuoi dati).
L'unicità di questa nuova forma di web
Questa nuova fase si differenzia dalle precedenti perché anziché utilizzare solo piattaforme tecnologiche gratuite in cambio dei nostri dati, gli utenti possono partecipare alla governance e al funzionamento dei protocolli stessi.
Ciò significa che le persone possono diventare partecipanti e azionisti, non solo clienti o prodotti.
Anziché utilizzare solo piattaforme tecnologiche gratuite in cambio dei nostri dati, gli utenti possono partecipare alla governance e al funzionamento dei protocolli stessi.
Ciò significa che le persone possono diventare partecipanti e azionisti, non solo clienti o prodotti.
In Web 3, queste condivisioni sono chiamate token o criptovalute e rappresentano la proprietà di reti decentralizzate note come blockchain.
Se possiedi abbastanza di questi token, hai voce in capitolo sulla rete.
I titolari di token di governance possono spendere i loro beni per votare sul futuro, ad esempio, di un protocollo di prestito decentralizzato.
I fautori di questo nuovo Web stressano questa maggiore democraticità, rispetto al web 2.0, dove le decisioni sul funzionamento del sistema e cosa sia lecito o meno è a discrezione delle singole aziende.
Che il web nella sua terza dimensione rappresenti un ecosistema digitale meno verticale e più orizzontale è innegabile, ma dobbiamo sempre fare attenzione: non necessariamente si arriverà ad una democrazia dell’uno vale uno.
Se l’accesso e la voce in capitolo sulle decisioni da prendere sono vincolate al possesso di una certa quantità di token, più che una democrazia avremmo un suffragio censitario.
E se da una parte è sempre meglio di un oligarchia di aziende, dall’altra è ancora molto lontano da una forma di democrazia genuina.
Ma qui si apre una riflessione filosofico-politica del web che, seppur necessaria, non può essere trattata in questa breve e semplice introduzione al tema.
Cosa si può fare nel Web 3
Il Web 3 rende possibile la proliferazione di strutture di governance cooperativa per prodotti un tempo centralizzati.
Qualsiasi cosa può essere tokenizzata (ossia ridotti in un token o codice), che si tratti di un meme, un'opera d'arte, l'output dei social media di una persona o i biglietti per un evento.
E a cosa serve un token, ti chiederai giustamente.
Beh, innanzitutto il token risolve il problema dei diritti d'autore, perché esso sarà legato al portafoglio digitale dell'utente del web 3.0 che essendone il proprietario potrà godere dell'aumento di valore del token, anziché lasciare questa rendita passiva al proprietario della piattaforma social, come avviane ora nel web 2.0, soprattutto sotto forma di dati profilazione che vengono rivenduti.
Le funzionalità del Web 3.0 giocano molto sul concetto di identità digitale e immediatezza, si stanno sviluppando sistemi di smart contract per rendere più spedite le attività finanziarie.
L'identità digitale legata al portafoglio elettronico invece, ci da la possibilità di accedere a tutti gli account e siti costruiti sul web 3, liberandoci dal vincolo delle password.
I vantaggi del Web 3.0
- Interoperabilità: Noi utenti saremo in grado di accedere ai dati su molte app utilizzando le tecnologie Web 3.0 anziché essere limitati a un'unica piattaforma.
- Permissionless Blockchain: Con la tecnologia Web 3.0, non sarà necessario avere un'autorità centrale per una blockchain. Chiunque può aderire e partecipare alla rete. Ciò eliminerebbe la possibilità che alle persone venga negato l'accesso in base al sesso, al reddito, all'orientamento sessuale, alla posizione geografica, ecc.
- Pro-privacy e anti-monopolio: L'attenzione ad una rete decentralizzata che mette al centro l'utente come proprietario invece che semplice utilizzatore, toglie potere alle realtà che si basano sulla centralizzazione e il possesso dei dati degli utenti, promuovendo pratiche di business anti-monopolio.
Conclusioni... per ora!
Il web 3.0 è una realtà in formazione e le possibilità sono numerose e non finiscono certo qui! Ma noi di MC Marketing e Comunicazione crediamo sia importante far nascere un dibattito.
Perché soltanto con un dibatto serio e consapevole, saremo in grado di indirizzare il cambiamento nella giusta direzione!
Quindi aspettatevi altre comunicazioni da parte nostra su questo tema! Iscrivetevi alla newsletter per non perdervi le novità!
Riparti con l'Export Digitale
L’Export Digitale come chiave per la ripresa del Made in Italy
Le statistiche parlano chiaro: la pandemia ha favorito l’export digitale, spingendo aziende e consumatori a fare un uso maggiore di questo canale, favorendo così quel troppo spesso rimandato processo di digitalizzazione e globalizzazione delle nostre realtà produttive.
Grazie alle opportunità che si aprono con la svolta digitale, anche le micro e PMI possono ritagliarsi un ruolo da protagoniste nei mercati internazionali.
E se a frenare i nostri imprenditori è il timore di dover impiegare risorse consistenti, ci pensa lo Stato a venire in supporto delle attività.
Il MISE ovviamente agevola questo processo di transizione, sottolineando la necessità di alfabetizzare le aziende e fornendo voucher per l’internazionalizzazione, con l'obiettivo di ricorrere ai servizi di un Digital Temporary Export Manager che possano accompagnarle nella realizzazione di strategie commerciali adatte al nuovo mercato digitale.
Tra le agenzie certificate da Invitalia, in grado di offrire servizi di Digital Export Manager ci siamo noi di MC Marketing e Comunicazione. Offriamo da 40 anni le tecniche più innovative di analisi di marketing ed inserimento nel mercato, mentre l'esperienza che abbiamo maturato nel web comincia dal lontano 1997, coinvolgendo la nostra rete di partner mondiale
L'e-commerce come primo passo per l’Export Digitale
Da un punto di vista tecnico, l’export digitale parte da una piena accettazione e familiarità della tecnologia dell’e-commerce, che si è dimostrato fondamentale per il cambiamento dei processi di acquisto.
Con l’apertura ad un commercio online in mercati esteri si può inoltre rafforzare un settore già esistente oppure aprirsi a nuove opportunità.
Fondamentale poi l’attitudine ad incontrare nuove realtà burocratiche e culturali, non possiamo certo aspettarci che le strategie che utilizziamo per vendere tramite il nostro e-commerce nel mercato nazionale possano essere adatte anche ai mercati esteri.
L'esempio da manuale è rappresentato dal mercato digitale in Cina: per accedervi è necessario un attento e scrupoloso iter preventivo a cui segue un costante lavoro di negoziazione ed etichetta che possono influenzare molto i rapporti commerciali B2B e B2C.
Avere un'e-commerce è un ottimo primo passo, perché ci rende già avvezzi agli strumenti e alle procedure del digitale, ma se vogliamo far evolvere questa strategia in una di Export Digitale, abbiamo la necessità di affrontare una fase di analisi approfondita, sia del mercato in cui si vuole entrare che dell’azienda da proporre, per essere certi che si tratti della giusta soluzione e per poter redigere una giusta strategia di marketing.
Sviluppo vendite ma non solo
L’export dunque non è solo “farsi trovare dai clienti” ma anche una strategia per consolidare la brand trust tramite un'esperienza di acquisto di qualità.
L’Export digitale si può organizzare in quattro aree di intervento:
- analisi interna e del mercato obiettivo
- definizione di obiettivi, risorse, strategie e scelta dei canali distributivi digitali (individuare i modelli di export digitale: diretto, marketplace, online retailer)
- implementazione delle azioni previste dalla strategia (= fase operativa), l’importanza dell'inbound marketing, lead generation.
- fase di monitoraggio e controllo delle attività
Uno dei valori aggiunti dell’e-commerce è la possibilità, tramite l’utilizzo della tecnologia della blockchain, di gestire lo shop in sicurezza e persino di fornire un certificato di tracciabilità, che rende ancora più appetibile il marchio Made in Italy.
Con le tecnologie più avanzate, si sta inoltre entrando nel mondo virtuale dei Non Fungible Token, che stanno diventando dei veri e propri status symbol del metaverso e del luxury. Ma qui stiamo entrando in una frontiera in continua evoluzione!
L'importante è rendersi conto che le trasformazioni del digitale sono realmente in grado di offrire opportunità irraggiungibili con i canali offline.
Quello che serve per coglierle non è tanto l'essere un'azienda grande o piccola quanto... L'essere evoluti e riconoscere che la svolta digitale fa ormai parte del nostro "new normal".
NFT: la parola dell'anno
Il Collins English Dictionary incorona NFT parola dell'anno
La novità del giorno è che il Collins English Dictionary ha incoronato NFT, l’acronimo di Non-Fungible Token, parola dell’anno per il 2021.
Il perché della scelta? L’incremento dell'utilizzo del termine di circa il 11.000% in Regno Unito.
Alla famosa casa d'aste Christie’s, il merito di ufficializzare l’importanza degli NFT,
battendo all’asta per 69.3 milioni di dollari (ad oggi la cifra più alta in assoluto) l’nft dell'opera Everydays: The First 5,000 Days dell’artista digitale Beeple (al secolo Mike Winklemann).
Tra 4 miliardi di termini monitorati, la scelta è caduta sull’acronimo che investe arte, tecnologia e commercio unica nel suo genere, e che in Regno Unito ha superando con imprevedibile rapidità il termine Covid nelle conversazioni quotidiane, arrivando ovunque e coinvolgendo chiunque.
Ma concretamente... di cosa stiamo parlando?
Quando parliamo di NFT (non fungible tokens) stiamo parlando di un identificatore digitale univoco che registra la proprietà di una risorsa digitale.
Questo identificatore ha avuto successo soprattutto nel mondo dell'mercato dell'arte.
Chi acquista un’opera legata a un non-fungible token non acquista l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract.
Questo perché gli NFT hanno proprietà uniche che non possono essere alterate: tracciabilità e unicità sono i punti chiave dei token.
NFT: applicazioni e mercato in continua espansione
Da quando è stata sviluppata la rete decentralizzata Peer-to-Peer, alla base della struttura blockchain, stanno aumentando i campi di applicazione per questa tecnologia.
Dalla cybersecurity alle criptovalute, ora i token si avvicinano sempre di più alle grandi masse.
Alcune voci autorevoli in campo artistico sostengono che dopo questa fase di entusiasmo dovuta alla novità, si avrà un incremento di diffusione e redditività più contenuto, per un mercato di nicchia.
In genere i NFT si applicano ai campi che richiedono un token crittografico unico:
- crypto art
- oggetti da collezione digitali
- giochi online
- testi, musica, video
- moda
Come puoi leggere, il mercato degli NFT, basato sulla blockchain e sviluppatosi in origine per il mercato delle opere d'arte, si sta spostando su nuovi settori, aprendo nuove frontiere esperienziali e di investimento.
Il trend emotivo
Il marketing, per definizione, analizza i nuovi trend tecnologici, economici ed emozionali e sviluppa nuove strategie che soddisfino i bisogni percepiti dalla collettività.
Ma cosa significa per l’individuo acquisire un diritto su un oggetto digitale? Emozione.
Di fatto non si acquista il diritto di immagine sull’oggetto digitale, ma il nome dell’acquirente rimane legato nel codice dell’NFT.
La variazione tra domanda e offerta determina poi il valore di mercato: i diritti possono essere venduti solo su marketplace speciali, a differenza dei token (criptovalute) che hanno un sistema di circolazione più libero.
La proprietà si può acquisire su beni digitalizzati di diversa natura e costo; si tratta di un trend in fortissima espansione che fornisce un valore aggiunto alle strategie di marketing e comunicazione dei brand.
La creazione dei Non-fungible-token innova radicalmente le strategie di marketing aziendale ed il posizionamento comunicativo.
Ci si avvicina all’utente finale con una tecnologia che porta ad un processo decisionale e coinvolgimento diretto, prima dell’acquisto di un bene o servizio offerto di altro tipo.
Gli NFT sono una realtà puramente digitale, per questo motivo la Generazione Z è al primo posto per awareness e interesse nel fenomeno: per i brand vicini ai giovanissimi e ai nativi digitali è quindi fondamentale innovare le proprie strategie di marketing e comunicazione seguendo questo percorso evolutivo.
... e quello tecnologico
La blockchain alla base degli NFT abbraccia invece un target ampio, quello di aziende necessariamente interessate al cybersecurity.
Le digital company non possono prescindere dal valutare i rischi di esposizione in rete, dalle necessità di archiviazioni dati, ecc.
Dall’introduzione della blockchain nel 2008 ad opera di Satoshi Nakamoto ad oggi, l'evoluzione tecnologica è stata così profonda che questa tecnologia è ormai alla base dei nuovi sistemi di registrazione dati e transazioni business.
Un'evoluzione tecnologica cin grado di garantire trasparenza e tracciabilità, inquadrandosi come utile strumento per combattere il mercato della contraffazione, grande fonte di danno per il Made in Italy.
Avvicinarsi a questo mondo per molte aziende è ancora una sfida, nonostante i tredici anni dalla sua comparsa, ma puoi sempre fare affidamento su noi di MC Marketing e Comunicazione: grazie alla nostra rete di partner siamo in grado di fornire un valido supporto per strategie di marketing innovative e l’implementazione di tecnologie in continua evoluzione .
BLOCKCHAIN E SOCIAL MEDIA: DUE MONDI COMPLETAMENTE DIVERSI?
BLOCKCHAIN E SOCIAL MEDIA SONO DAVVERO DUE MONDI COMPLETAMENTE DIVERSI?
Quando si pensa alla blockchain la prima cosa che ti viene in mente è il Bitcoin perché è la struttura base delle criptovalute ma con l’avvento di Ethereum nel 2014, una piattaforma orientata alla creazione di smart contract, questa tecnologia ha preso le distanze dal Bitcoin e affermandosi in settori e discipline non prettamente finanziarie aprendo l’era della Blockchain 3.0.
Internet of things: cosa devi assolutamente sapere!
Internet of things: cosa devi assolutamente sapere!
L'internet of things (abbreviato IoT), in italiano conosciuto come internet delle cose, è ciò che sorregge tutti i nuovi progetti di ammodernamento digitale in ottica "smart" delle realtà che ci circonda: dai siti produttivi alle abitazioni, dai mezzi di trasporto ai campanelli.
La tecnologia della Blockchain
La tecnologia della Blockchain
Nel nostro precendetne articolo approfondito (che puoi leggere QUI) abbiamo spiegato cos'è la Blockchain a grandi linee e come si può applicare al marketing.
In questo articolo invece spieghiamo tutte la tecnologia della blockchain, che in realtà è una combinazione di concetti che comprende: protocolli peer to peer, l’algoritmo di Hash, la crittografia pubblica e l’algoritmo di consenso distribuito.
La Blockchain applicata al marketing
La tecnologia Blockchain: cos'è, come funziona e come si può applicare al marketing