Il second hand market diventa una risorsa con il digitale!

L’esplosione del second hand market nel settore dell’abbigliamento: il futuro sostenibile del settore moda è alla portata di tutti con un semplice click!

Impossibile, negli ultimi tempi, non aver sentito parlare di second hand market, ovvero del mercato di seconda mano o mercato dell’usato.

Un fenomeno che si sta imponendo in maniera significativa, in particolar modo nel mondo online, grazie anche ai social, usati come mezzo di diffusione dalle principali piattaforme protagoniste di questo settore.

Grazie allo sviluppo di app apposite, questo mercato rappresenta un canale di vendita da non sottovalutare, soprattutto per le piccole attività della Moda!

Quanto vale il mercato di seconda mano nell’economia?

Parlando di numeri e valori, appare evidente la loro costante crescita: il second hand è un ramo dell’economia con un potenziale da non sottovalutare!

Nel 2020, l’Osservatorio Second Hand Economy, condotto da BVA Doxa per “Subito”, ha rilevato che il mercato di seconda mano ha generato un fatturato di 23 miliardi di euro, pari all’1,4% del PIL italiano.

Parte del successo è dovuta al web, che ha contribuito al raggiungimento di questo grande risultato producendo un valore di 10,8 miliardi di euro, pari al 46% del totale.

Nello specifico, sta avendo uno sviluppo notevole il second hand legato al mondo del fashion e della moda, che dai dati ottenuti da una ricerca della società di consulenza Boston Consulting Group, rappresenta una ricchezza compresa tra i 30 e i 40 miliardi di dollari nel mondo.

Risulta evidente il binomio virtuoso tra moda e tecnologia digitale: dall’avanguardia del metaverso fino a soluzioni per aiutare consumatori e piccoli imprenditori nella vita di tutti i giorni.

 

Alla scoperta delle piattaforme protagoniste del second hand market

Senza dubbio, la pandemia dovuta al Covid-19 ha favorito l’interesse nei confronti di questo diverso modo di acquistare capi d’abbigliamento e il lock down ha permesso alle piattaforme del second hand di farsi conoscere più facilmente.

DEPOP

La più famosa si chiama “Depop”, fondata da Simon Beckerman: originariamente pensata come un social network, si è in seguito trasformata in un market place online, che permette agli utenti di interagire tra loro e scambiarsi vestiti usati virtualmente, ricavando il 10% da ogni vendita effettuata.

VINTED

Anche l’applicazione “Vinted” viene spesso utilizzata dal mercato del second hand market: creata nel 2006, ha affrontato un periodo di insuccesso per poi affermarsi nel settore come piattaforma C2C, quindi da consumatore a consumatore, con un’utenza pari a 45 milioni di persone, prevalentemente residenti in Europa.

VESTAIRE COLLECTIVE

L’app del mercato di seconda mano per capi di lusso.

Nata come modo di rispondere alla crisi economica del 2008 grazie all’idea di Fanny Moizant, è conosciuta in 90 Paesi e conta 10 milioni di utenti.

Il suo funzionamento è piuttosto simile alle altre applicazioni, ma, in questo caso, trattandosi di capi di alta moda caricati da venditori privati, i vestiti vengono autenticati da un team composto da circa tremila esperti, per garantire ai clienti sicurezza e veridicità.

The RealReal

The RealReal”, fondata nel 2011 da Julie Wainwright, si differenzia invece dalle sue concorrenti per il meccanismo che la caratterizza: non ha come obiettivo la funzione di essere un’intermediaria, infatti compra e rimette in vendita direttamente capi di abbigliamento usati dai privati ai singoli consumatori.

È tra le più importanti protagoniste del second hand clothes a livello mondiale e consente ai suoi clienti di effettuare acquisti anche nei quattro punti vendita fisici situati negli Stati Uniti d’America.

Detiene, inoltre, il primato per essersi affacciata al mondo delle quotazioni in borsa per prima rispetto alle sue rivali, ottenendo nel 2019 un’Offerta pubblica iniziale (IPO) pari a 300 milioni di dollari.

Il second hand market per un futuro sostenibile della Moda

Guardando da un’altra prospettiva questa nuova modalità di compravendita, ci si può poi anche accorgere del ruolo che essa assume a livello di sostenibilità ambientale ed ecologica.

L’industria tessile, infatti, rientra tra le più inquinanti presenti sul mercato e a questo ha contribuito anche la società in cui viviamo, in quanto ci ha abituati all’idea del fast fashion, ovvero della moda veloce, che consente di cambiare stili e abiti a prezzi accessibili e in tempi rapidi.

È utile ricordare che per produrre una sola maglietta di cotone, la classica t-shirt che tutti hanno nell’armadio, sono necessari 2700 litri di acqua dolce, gli stessi che occorrono per coprire il fabbisogno di acqua di una persona per due anni e mezzo.

Studi condotti proprio sulla produzione di capi di abbigliamento, affermano che l’industria tessile è responsabile del 35% delle microplastiche primarie rilasciate nell’ambiente e del 10% delle emissioni mondiali di gas a effetto serra.

Il second hand clothes dunque, per il servizio che offre, permette di riciclare i vestiti, dandogli una seconda vita e di conseguenza contribuisce alla riduzione delle emissioni di sostanze nocive prodotte dalle fabbriche tessili.

Il mercato di seconda mando ti sta aspettando!

Se fino a poco tempo fa, il modo più conosciuto per fare shopping era quello di recarsi in un negozio, o di visitare il sito web di un brand per comprare qualcosa di nuovo, ad oggi ci si presenta una valida alternativa, economica e amica dell’ambiente.

Grazie al digitale e al ruolo delle apps, il mercato di seconda mano si è evoluto!

Permettendo di mettere a disposizione i nostri capi ad un mercato di utenti nazionali o internazionali, possiamo trasformare una giacenza di magazzino in un’opportunità di business.

E ne guadagna anche l’ambiente, riducendo la quantità di rifiuti prodotta, il tutto comodamente dal divano di casa, o in qualunque altro posto noi vogliamo, con un semplice click!