Google core update, che sta succedendo alla serp di Google?
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Google core update, l’aggiornamento dell’algoritmo di giugno 2019
Sin dalla sua creazione, Google ha più volte modificato il suo algoritmo (ovvero le regole che permettono il suo funzionamento, è l’insieme dei processi informatici che riescono a scremare i risultati di una ricerca), modifiche che negli ultimi anni sono state sempre più frequenti per adattarsi al crescente numero di contenuti e di ricerche che richiedono maggiore precisione e sicurezza nei risultati.
Sapere come funziona, anzi come “ragiona” Google è di fondamentale importanza per tutti coloro che lavorano per migliorare il posizionamento di un sito nella SERP (Search Engine Result Page, cioè la pagina dei risultati), per chi mastica SEO e SEM quotidianamente, e per promuovere la visibilità del sito stesso all’interno del motore di ricerca.
Gli aggiornamenti di Google negli ultimi anni
Di tutti gli aggiornamenti realizzati da Google nel corso degli anni, in media 500 per anno, solo alcuni vengono annunciati e resi ufficiali da Google. Ecco i più importanti:
- 2003: il primo aggiornamento è Boston, e nello stesso anno escono diversi update, i più importanti dei quali, Cassandra e Florida, lanciano la novità di poter individuare ed escludere i siti contenenti link nascosti ed elementi spam, aumentando notevolmente la sicurezza.
- 2005: viene introdotta la ricerca personalizzata, con la quale il motore di ricerca tiene traccia delle precedenti indagini per offrire risultati personalizzati.
- 2007: nella SERP viene introdotta la ricerca per notizie, immagini e video.
- 2008: è l’anno di Suggest che, come si evince dal nome, suggerisce le parole chiave durante la digitazione.
- 2010: alla fine dell’anno esce Social Signal, che aumenta l’importanza degli allora emergenti social network nel dare popolarità ad una pagina.
- 2011: grazie a Panda Google riesce a sondare il web, analizzando le pagine nel loro contenuto, distinguendo i siti dove i contenuti non hanno correlazione con la key di riferimento, e presentano frasi confuse e caotiche prive di senso.
- 2012: Google Penguin riesce a contrastare il fenomeno del keyword stuffing, ovvero quello di riempire la pagina ripetendo più volte la stessa keyword principale, con l’obiettivo subdolo di aumentarne il ranking.
- 2013: viene lanciato Hummingbird, si tratta del primo algoritmo interpretativo di Google, pensato per dare risposte alle specifiche domande dell’utente, in questo modo riesce anche ad interpretare le richieste analizzando i sinonimi delle keywords.
- 2014: è il turno di Google Pigeon, che indicizza i risultati in base alla posizione geografica dell’utente.
- 2015: ottimizzazione per i dispositivi mobili grazie a Google Mobile Update.
- 2017: con Fred, Google esprime la volontà di combattere fake news e risultati indesiderati, che spesso risultano addirittura violenti o offensivi.
- 2018: aggiornamenti usciti a marzo e ad agosto, come ha annunciato lo stesso Google, è stato effettuato un ampio aggiornamento dell’algoritmo di base, e trattandosi di un core update, è ragionevole pensare che siano state colpite tutte le SERP diGoogle.
Google core update 2019
Il 13 marzo 2019 è stato annunciato l’inizio di uno dei più importanti core update di Google, ribattezzato prima Florida 2.0 e successivamente March 2019 Core Update: un aggiornamento di larga portata e talmente incisivo che ha influenzato le serp e provoca fluttuazioni in tutti i settori.
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A inizio giugno, del tutto inaspettatamente, è stato annunciato l’aggiornamento del Google core, denominato The June 2019 Core Update (aggiornamento del nucleo di giugno 2019); ad annunciarlo è Danny Sullivan, portavoce di Google riguardo le questioni tecniche, di SEO, SEM ecc
Il Google core update 2019 verrà lentamente implementato dai data center di Google che si trovano in paesi diversi.
Già nella tarda serata del 3 giugno, i trackers dell’algoritmo hanno iniziato a rilevare un picco nel loro grafico: ciò indica che l’impatto dell’ultimo aggiornamento dell’algoritmo di base sta iniziando a influire sul posizionamento della SERP.
A quanto pare Google avrebbe aggiornato le sue linee guida per la valutazione della qualità dei siti, l’ultimo aggiornamento potrebbe essere una patch di qualità per la pagina dei risultati di ricerca.
Secondo quanto dichiarato da Gary Illyes, Webmaster Trends Analyst di Google, per registrarne gli effetti “è necessario un periodo di tempo compreso tra un giorno e un paio di settimane, a seconda di fattori come la salute dei data center, la congestione della rete nei vari paesi e la qualità“.
Come capire se il tuo sito ha subito penalizzazioni con l’ultimo update?
Se il tuo sito ha subito un cambio nel ranking e una conseguente variazione delle visualizzazioni e del traffico organico, può essere sia per effetto dell’ultimo aggiornamento di Google.
Puoi utilizzare programmi come SEMrush e SeoZoom, oppure affidati direttamente alla Google Search Console. Analizza il rendimento dell’ultimo mese, con particolare attenzione sui giorni interessati dall’introduzione dell’aggiornamento, in particolare analizza le metriche quali visualizzazioni, clic, posizione media nei risultati di ricerca.
Secondo SEMrush, alcuni siti basati sulla costruzione di link automatizzati hanno perso posizionamenti. In generale, il June 2019 Core Update ha coinvolto diversi siti di notizie, siti a tema salute e quelli di immagini.
I core update hanno sempre un forte impatto sulla SERP, ma purtroppo al momento non abbiamo notizie dettagliate sull’aggiornamento e bisognerà pazientare un po’ per vedere i risultare nel lungo termine. Con ogni probabilità alcuni settori saranno colpiti più di altri, ma chi ha sempre giocato “pulito” e puntato sulla qualità non avrà nulla da temere, anzi avrà da guadagnare dall’update!
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