Digitalizzazione, perché il cambiamento è necessario!
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LA RIPRESA DELL’ECONOMIA PASSA PER LA TRANSIZIONE DIGITALE
Durante il 2020, la crisi dovuta al Covid-19 ha comportato un crollo dell’economia peggiore di quello del 2009, segnando un cambiamento negli equilibri globali.
La crisi è arrivata molto velocemente e il settore terziario è stato quello maggiormente colpito con un -22% dei consumi.
Il settore manifatturiero ha visto l’automotive e l’abbigliamento come gli ambiti più penalizzati. Il digitale rappresenta un’occasione per ripartire e noi della MC ci crediamo veramente! Per questo oggi vogliamo condividere una nostra riflessione sul tema.
LA RIPRESA ECONOMICA
Mentre gli esperti cercano di stimare quando si tornerà ai livelli pre covid, si può constatare come i paesi emergenti hanno subito una frenata meno dura rispetto alle economie avanzate.
Paesi come Vietnam e Taiwan nel 2020 hanno registrato comunque una crescita del proprio PIL rispetto al 2019.
Anche un mercato strutturato e avanzato come quello cinese, ha dato prova di resistere alla botta della crisi coronavirus, mostrando segni di ripresa, crescendo di un 2,3% nonostante le misure di chiusure draconiane implementate per far fronte all’espandersi del coronavirus.
Saranno le economie emergenti a trainare la ripresa dell’economia globale, prime tra tutti quelle asiatiche: il PIL dell’India crescerà dell’11,5% nel 2021.
ANALISI DELLO SCENARIO
In questo scenario instabile, risponde meglio ed emerge chi presenta una maggiore digitalizzazione, chi ha i mezzi e la tecnologia per adattarsi al cambiamento.
II report del World Economic Forum
Il World Economic Forum, nel suo report annuale, ha comunicato le caratteristiche che uno Stato dovrebbe avere per affrontare questa crisi, queste caratteristiche sono:
- la presenza di un buon sistema sanitario;
- la presenza di una buona rete di sicurezza sociale;
- lo sviluppo di un’economia digitale.
La ricerca MCKINSEY
La ricerca McKinsey ha fatto emergere come i cambiamenti dovuti al Covid-19 abbiano accelerato la trasformazione digitale.
Primo tra tutti il lavoro da remoto: gli imprenditori all’interno delle loro aziende si sono mossi 40 volte più velocemente di quanto avrebbero fatto senza la pandemia.
La domanda di servizi e di beni online da parte dei clienti, invece, ha subito un’accelerazione 27 volte più veloce rispetto a come sarebbe andata senza l’avvento del Covid-19.
L’IMPORTANZA DELLA DIGITALIZZAZIONE
In risposta a tutto questo, Zara nel 2020 ha chiuso più di mille negozi nel mondo e ha investito 1 miliardo di euro in digitalizzazione ed e-commerce.
Douglas, catena tedesca di profumi e cosmetici, a fine 2020 ha annunciato la chiusura di 500 negozi in Europa e di avere investito 1/3 del proprio fatturato in e-commerce.
Negli Stati Uniti l’e-commerce ha registrato una crescita che si attendeva avere nei prossimi cinque anni.
In Italia nel 2020 sono nati 2 milioni di nuovi consumatori online e le vendite negli e-commerce sono aumentate del 26%.
MUOVERSI NEL MONDO DIGITALE
È chiaro che per tutti i settori e a tutti i livelli, a fianco delle tradizionali attività di vendita fisica, è necessaria un’introduzione di processi e strumenti digitali.
La digitalizzazione può costituire la base per la ripresa dell’economia italiana e per la crescita delle piccole-medie aziende: riposizionarsi sul proprio mercato, entrare in nuovi mercati, aumentare la visibilità, mantenere la propria identità.
SITO WEB ED E-COMMERCE
Oggi è impensabile per un’attività non avere un sito web o un e-commerce. Questo vale sia per imprese che operano in B2C ma anche in quelle B2B.
Nel 90% dei casi, un potenziale cliente cerca informazioni sul web prima di contattare direttamente il venditore. Nel momento in cui lo fa, il cliente ha già le informazioni base dell’azienda, dei prodotti o dei servizi di cui ha bisogno.
All’interno di un e-commerce, oltre a vendere, si forniscono informazioni e dettagli sui prodotti, si possono inserire video e recensioni dei clienti.
Attraverso un social network o un sito web, si può fare leva sull’elemento emozionale quasi come se si fosse in uno store o in una bottega: la qualità e l’affidabilità si devono rispecchiare anche online.
ESEMPI di digitalizzazione di successo ITALIANI
In Italia abbiamo alcuni esempi di eccellenze che hanno scelto di optare per una svolta digitale.
MEVACO
MEVACO, leader in Europa nella fornitura di lamiere, nel proprio sito offre la possibilità di vedere esempi di applicazione dei loro prodotti, interviste ai clienti e video informativi. Dal 2019, nella sezione showroom è possibile configurare un prodotto su misura in maniera facile e immediata online.
Mevaco ha investito in digitalizzazione nonostante operi in B2B, dimostrando che tutti i tipi di business dovrebbero adottare questo tipo di soluzioni.
CAPRARI
Caprari, azienda modenese specializzata nelle soluzioni di pompaggio per il ciclo integrato dell’acqua, ha inaugurato poche settimane fa la propria digital house. È uno spazio virtuale dedicato a ospitare eventi, webinar e presentare i prodotti: offre agli utenti online un’esperienza autentica in linea con l’identità aziendale.
BOOKDEALER
Un’altra iniziativa da citare è Bookdealer, primo e-commerce italiano per le piccole librerie indipendenti, nato in risposta alle problematiche del Covid. Il fondatore è Mattia Garavaglia, giovane proprietario della libreria Golem a Torino. Oggi sono 700 le librerie coinvolte nell’e-commerce: è possibile visitarle virtualmente, consultare cataloghi e vedere le recensioni dei clienti.
L’iniziativa fa capire come anche le attività ‘di quartiere’, caratterizzate da canali di vendita tradizionali, possano evolversi in maniera digitale.
La ripartenza sarà ovunque all’insegna della digitalizzazione, attraverso piattaforme che amplino il proprio bacino di utenti e facciano crescere il proprio business.
Gli imprenditori devono pensare a queste tecnologie, ormai accessibili e necessarie, come una nuova opportunità.