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La sostenibilità digitale è un tema sempre più centrale.

La sostenibilità digitale: un tema sempre più centrale

Cos'è la sostenibilità digitale e quanto inquina internet.

Il tema della sostenibilità digitale sta diventando sempre più centrale, dopotutto se "Se Internet fosse uno Stato, sarebbe il 7° più inquinante".

Così infatti si "apre" il Sustainable Web Manifesto, il documento che rappresenta la base programmatica di una grande intesa tra le più importanti multinazionali del settore digitale, sulla necessità di rendere internet un mondo più pulito, soprattutto per quel che riguarda le sue responsabilità in termini di emissioni di CO2.Un'azienda deve pensare alla sostenibilità digitale

È ancora un tema poco dibattuto, infatti internet non è nemmeno tra i primi dieci suggerimenti di Google nella ricerca dei maggiori fattori inquinanti, ma tutto quel che vediamo online ha un costo in termini di impatto ambientale.

Caricare e rendere fruibili i nostri contenuti in un sito web strutturato richiede un quantitativo di energia che si traduce in produzione di CO2, ciò dipende in gran parte da come il server che "ospita" il nostro sito si procura l'energia necessaria per costruirlo e renderlo visualizzabile.

La questione della sostenibilità digitale viene da (non molto) lontano...

Negli ultimi 10-15 anni, il volto della rete è radicalmente cambiato. Il continuo sviluppo dei linguaggi di codifica e l'allargamento sempre più importante della banda su cui viaggiano i dati restituiscono, all'interfaccia che ci si presenta agli occhi quando apriamo un sito internet, possibilità sempre maggiori.

Sostenibilità digitale per un'impresa eco-friendlyPrima dello sviluppo della fibra ottica o del 4G per il traffico mobile, mettere online video o immagini di alta qualità era addirittura controproducente nell'ottica di arrivare a più persone possibile, in quanto il numero di utenti dotati di mezzi sufficientemente potenti per aprire online file di grandi dimensioni era ancora esiguo.

Tutti ricordiamo attese che sembravano interminabili mentre i nostri pc o i primi smartphone cercavano di caricare audio e video o semplicemente immagini in alta definizione. Lo sviluppo di tecnologie sempre più performanti oggi non ci mette più di fronte a scelte di compromesso.

Più contenuti, più dati, più utenti

Il volume dei dati è aumentato esponenzialmente, quindi, sia in termini di singoli file (quantità) sia in termini di bytes per file (qualità). Immagazzinare e mantenere attiva questa mole di informazioni costa: ci vogliono infrastrutture ed energia per farle funzionare.

La media di CO2 prodotta per una singola visualizzazione di una pagina internet è di circa 1,76 grammi. Un sito ad alta concentrazione di dati, che significa molte immagini e video di alta qualità, può produrre fino a 10 grammi di CO2 per singola visualizzazione.La sostenibilità digitale: sempre più importante

Il dato in sé potrebbe significare poco se non lo contestualizziamo in un mondo che a oggi vede 1,88 miliardi di siti online fruibili efficacemente dalla metà circa della popolazione mondiale (3,9 miliardi di persone): quella che ha la possibilità di accedere liberamente alla rete.

Se consideriamo che lo sviluppo delle piattaforme e degli strumenti per navigarle allargherà ancora di più nei prossimi anni questo paniere, non possiamo non immaginare che l'impatto della rete sull'ambiente rischia di diventare critico.

La sostenibilità dei contenuti

Prendiamo ad esempio uno degli aspetti della rete che ha subito il più rilevante miglioramento prestazionale nell'ultimo decennio. Lo streaming.

Secondo uno studio di The Shift Project, il gruppo di studio no-profit francese attivo dal 2010 sul rilevamento e il monitoraggio delle questioni legate alla transizione ecologica, il traffico di tutto lo streaming video di internet produrrebbe circa 306 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.

Il tema della sostenibilità digitale toccato dal Sustainable Web Manifesto non riguarda però solo il funzionamento di internet, cioè il contenitore, ma anche la natura della sua proposta, di quello che c'è in vetrina.

Tra le linee guida del documento, trova spazio la questione etica della proposta di valore dei contenuti internet. 

La rete deve proporre prodotti e servizi di facile fruizione, di trasparente efficacia, di comprovata qualità. 

Internet deve parlare dei temi della sostenibilità e deve esserne l'emblema, per questo deve dare il buon esempio.

L'Hosting "verde" è tra le soluzioni della sostenibilità digitale

Già da diversi anni esistono molte società di hosting alle quali possiamo richiedere spazio per il nostro sito e i suoi contenuti. I servizi sotto elencati, alcuni nati proprio in risposta a questa problematica, certificano in vari modi la propria impronta ecologica.

  1. GreenGeeks
  2. SiteGround
  3. Dreamhost
  4. iPage
  5. GreenHost
  6. A2 Hosting

L'uso di energia da fonti rinnovabili, alcune provenienti addirittura da impianti di proprietà, oltre al ripristino dell'equivalente in alberi della CO2 prodotta, fino all'istruzione di vere e proprie condotte di comportamento da far seguire agli utenti sono alcune delle pratiche proposte da queste società.

Efficientare le risorse dedicate alla rete è il futuro

L'hosting "green" va di pari passo agli investimenti strutturali sulla rete, che non è solo energivora a causa di comportamenti poco parsimoniosi da parte dei naviganti, o dell'accrescersi del suo numero, ma anche perché i server, ovvero le banche dati che contengono le informazioni online, hanno bisogno di grandi risorse sia per essere costruiti, sia per funzionare al meglio.

Ecco spiegato il motivo di alcune sperimentazioni a dir poco audaci, come quella di Microsoft, che ha letteralmente affondato un intero data center (un enorme container pieno di moduli di memoria) 35 metri al di sotto della superficie del mare a largo delle coste scozzesi delle isole Orcadi.

Il Microsoft Project Natick si è rivelato un successo.

Non solo i moduli sono stati ripescati riportando danni esigui, in misura molto minore a quelli riscontrabili in strutture equivalenti sulla terra ferma, ma hanno anche prodotto un risparmio in termini di consumo energetico di straordinaria rilevanza, grazie alle basse temperature garantite dall'ambiente sottomarino del Mare del Nord.

La sostenibilità digitale è un mix di competenza, tecnologia e buone pratiche

Come in ogni ambito della transizione ecologica, sono i nostri comportamenti che fanno pendere l'ago della bilancia verso la sostenibilità ambientale del progresso della nostra società.

Le nostre abitudini di vita, anche quelle legate alle nuove tecnologie, hanno un impatto tutt'altro che virtuale, come abbiamo visto. Il mercato ci offre soluzioni in questo senso nella misura in cui noi le premiamo con le nostre scelte commerciali, ma anche con buone pratiche di utilizzo dei mezzi e delle risorse.

Le sfide del futuro sono la costante ricerca di soluzioni ai nostri problemi, e alla consapevolezza che questi sono legati a doppio filo con la sostenibilità del nostro ambiente: la casa di tutti noi, il nostro pianeta.


Lo sbriciolamento dei cookie è un tema importante

Sbriciolamento dei cookie un tema che segnerà il futuro digitale

Sbriciolamento dei cookie un tema che segnerà il futuro digitale

Il tema dello sbriciolamento dei cookie sarà uno dei trend del prossimo futuro digitale. Infatti è previsto un arresto all'utilizzo dei cookie ad interesse di un corretto trattamento dei dati degli utenti, raccolti ed immagazzinati durante la navigazione online, in piattaforme specializzate nella loro gestione. Il blocco all'uso dei cookie, costituirà un vantaggio o un ostacolo per le imprese?

I cookie, facciamo chiarezza.

I cookie, cosa sono? come funzionano? E come vengono utilizzati?

I cookie, piccoli file di testo che si muovono all’interno del sito web e memorizzano i nostri movimenti, le nostre azioni ed i nostri schemi di ricerca sul web.

I cookie raccolgono e ricordano le informazioni che rilasciamo durante la navigazione nel web.

La nostra wishlist di Amazon non esisterebbe senza l'uso dei cookie ma è necessario fare chiarezza rispetto le tipologie e le differenti funzionalità dei cookie.

Durante la navigazione online le attività sono raccolte e registrate in questi archivi online e posso essere conservate o al contrario eliminate al termine della sessione di navigazione. 

Le due tipologie principali

I cookie possono essere classificati in due macro-categorie:

  • I cookies di sessione, finalizzati alla navigazione e che vengono eliminati al termine della sessione.
  • I cookies permanenti al contrario vengono conservati e  utilizzati per scopi commerciali ed iniziative di marketing.

Sono strumenti che acquisiscono e trattano i nostri dati privati e le nostre informazioni sensibili, perciò l'utilizzo dei cookie deve essere conforme alle vigenti norme sulla privacy.

lo sbriciolamento dei cookie è importante

Dubbi sulla liceità, il caso dell'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali

Nel Mercato Unico Europeo la tutela della privacy degli utenti è un argomento molto sentito e spesso al centro di direttive e regolamenti degli organi comunitari. Nel mercato quindi operano diversi paesi i quali adottano norme e direttive differenti rispetto il tema della tutela dei dati. Non stupisce quindi che, soprattutto ultimamente, il testo del trattamento dei dati sia passato sotto la lente del GDPR e dei Garanti della Privacy degli stati membri. 

Per quanto riguarda il caso italiano: Il Garante per la privacy emana nel 2014 il primo provvedimento sulla privacy finalizzato a stabilire una "cookie law" con l'obiettivo di stabilire limiti e possibilità di utilizzo dei cookies che siano validi per tutti gli operatori internet. La normativa prevede l’obbligo di comunicare all'utente come vengono utilizzati i cookie nel sito e quali dati vengono trattati e ne vieta il loro trasferimento in Paesi che hanno norme sulla privacy diverse. 

Al termine della sessione i cookie internet vengono catagolati in apposite piattaforme per la loro gestione le quali consentono di accedere ai dati per elaborare strategie di mercato ottimali.

La maggior parte degli operatori web si affida, per la gestione dei cookie, alla piattaforma Google Analytics come strumento più utilizzato per la loro analisi, conservazione e trasferimento. La piattaforma richiama la nostra attenzione visto il recente caso collegato al provvedimento emesso dal Garante per la privacy il 9 Giugno 2022 in cui annuncia l’illecito trattamento d’uso dei cookie da parte di Google Analytics. 

Il sistema è stato infatti accusato di aver trasferito dati sensibili degli utenti, ottenuti con i cookies permanenti, rispetto pagine visitate, servizi proposti e indirizzi IP agli Stati Uniti, paese che però non prevede legislazioni e normative sulla privacy coerenti con quelle italiane. L'attuale cookie policy italiana non consente la condivisione dei dati con un Paese che prevede un'elaborazione dei dati utente diversa. 

Successivamente la sentenza i siti web che utilizzano Google Analytics per la conservazione e gestione dei cookie sono stati invitati a verificarne la conformità. Di seguito è possibile consultare il testo completo del decreto.

La questione ha generato discussioni e polemiche per l'utitlizzo dei cookie che si sono manifestate nell'invio, di una mail a 6000 aziende italiane, da parte di Federico Leva, nella quali richiede la cancellazione dei cookie dal sistema entro 31 giorni.

lo sbriciolamento dei cookie

Soluzioni alternative per un trattamento dei dati dei cookie in conformità con il GDPR

Quindi per quanto riguarda Google Analytics, nella sua versione 3.0, possiamo confermare che ad oggi viola la normativa sulla protezione dei dati , mentre per Google Analytics 4 sembra ci sia ancora un'area di incertezza.

L'attuale normativa, adottata e conformata dall' Autorità Garante italiana secondo i precedenti conformi dei garanti austriaco e francese, boccia la versione 3 di Google Analytics.

Di fronte ciò, l'Autorità garante della privacy francese propone un elenco di valide alternative e soluzioni conformi alla normativa che si possono utilizzare per la gestione dei cookie, queste alternative sono state accolte anche dalla Autorità italiana

Le principali alternative proposte nel documento francese sono:

  • Analytics Suite Delta
  • SmartProfile
  • Trust Commander
  • Wizaly
  • Wysistat Business
  • Piwik PRO Analytics Suite
  • Abla Analytics
  • BEYABLE Analytics
  • etracker Analytics (Basic, Pro, Entreprise)
  • Retency Web Audience
  • Nonli
  • CS Digital
  • Matomo Analytics
  • Wizaly

Sbriciolamento dei cookie

Tutto questo bailamme circa il corretto trattamento dei dati raccolti con i cookies punta verso il trendi di un possibile “sbriciolamento dei cookies”che vede Google al centro della comunicazione con l'obiettivo di confermare questo aspetto.  

Ma cosa intendiamo esattamente con “sbriciolamento dei cookies” ? Il focus coinvolge in particolare i cookie permanenti che interessano dati sensibili, intimi e personali degli utenti. Ma di fronte a queste complicanze, come può un’azienda gestire la privacy e l’utilizzo dei cookie? 

I cookie quindi saranno sostituiti da soluzioni di terze parti che offrono tecnologie più moderne e permettono l’accesso alle informazioni degli utenti senza comprometterne la privacy. La sostituzione dei cookies quindi sarebbe supportata dal subentro di strumenti ad alta capacità tecnologica in grado di organizzare i dati rispettanto la privacy degli utenti. 

Tra le soluzioni proposte, emerge quella del Topic suggerita da Sandbox con l'obiettivo di sostituire i tanti vituperati cookie di terze parti. La risorsa infatti ha lo scopo di raccogliere esclusivamente  i dati consentiti dall'utente durante la sua navigazione.

lo sbriciolamento dei cookie

La strada per rispondere alla coscienza degli utenti sembra essere valida anche se il rilascio di consenso all'uso dei propri dati personali si avverte ancora come un'intrusione alla privacy.

La sfida per i Brand? Ora dovranno confidare maggiormente negli strumenti di ricerca qualitativa per monitorare i comportamenti dei loro consumatori ed implementare il loro business.

 

 


Marketing digitale come leva per l'export

IL MARKETING DIGITALE AL SERVIZIO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE AZIENDALE. 

IL MARKETING DIGITALE AL SERVIZIO DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE AZIENDALE. 

Uno degli ambiti che muove sempre più l’interesse delle imprese è il marketing digitale, come leva di sviluppo dell’internazionalizzazione, ovvero il posizionamento della propria offerta commerciale in mercati che fino a ieri sembravano irraggiungibili.

La trasformazione digitale sta cambiando radicalmente il nostro mondo in tutti i settori, da quello della produzione industriale a quello della distribuzione e dell’approvvigionamento di beni e servizi, fino a toccare la nostra vita privata, i rapporti sociali e professionali.

Comunicare, raccontare, proporre e infine vendere i propri prodotti in un mondo globalizzato e “aperto” sfruttando il web e le nuove tecnologie è la sfida del futuro, o meglio del presente.Leggere di più


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Nell'articolo di oggi ti parleremo della più importante di queste app, WeChat, conosciuta in occidente con il titolo erroneo di "Facebook cinese", in realtà è un social network unico nel suo genere che devi assolutamente conoscere se desideri approcciarti al mercato digitale cinese.

 

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