Riparti con l'Export Digitale

L’Export Digitale come chiave per la ripresa del Made in Italy

Le statistiche parlano chiaro: la pandemia ha favorito l’export digitale, spingendo aziende e consumatori a fare un uso maggiore di questo canale, favorendo così quel troppo spesso rimandato processo di digitalizzazione e globalizzazione delle nostre realtà produttive.

Grazie alle opportunità che si aprono con la svolta digitale, anche le micro e PMI possono ritagliarsi un ruolo da protagoniste nei mercati internazionali.

E se a frenare i nostri imprenditori è il timore di dover impiegare risorse consistenti, ci pensa lo Stato a venire in supporto delle attività.

Il MISE ovviamente agevola questo processo di transizione, sottolineando la necessità di alfabetizzare le aziende e fornendo voucher per l’internazionalizzazione, con l'obiettivo di ricorrere ai servizi di un Digital Temporary Export Manager che possano accompagnarle nella realizzazione di strategie commerciali adatte al nuovo mercato digitale. 

Tra le agenzie certificate da Invitalia, in grado di offrire servizi di Digital Export Manager ci siamo noi di MC Marketing e Comunicazione. Offriamo da 40 anni le tecniche più innovative di analisi di marketing ed inserimento nel mercato, mentre l'esperienza che abbiamo maturato nel web comincia dal lontano 1997, coinvolgendo la nostra rete di partner mondiale

L'e-commerce come primo passo per l’Export Digitale

Da un punto di vista tecnico, l’export digitale parte da una piena accettazione e familiarità della tecnologia dell’e-commerce, che si è dimostrato fondamentale per il cambiamento dei processi di acquisto. 

Con l’apertura ad un commercio online in mercati esteri si può inoltre rafforzare un settore già esistente oppure aprirsi a nuove opportunità. 

Fondamentale poi l’attitudine ad incontrare nuove realtà burocratiche e culturali, non possiamo certo aspettarci che le strategie che utilizziamo per vendere tramite il nostro e-commerce nel mercato nazionale possano essere adatte anche ai mercati esteri.

L'esempio da manuale è rappresentato dal mercato digitale in Cina: per accedervi è necessario un attento e scrupoloso iter preventivo a cui segue un costante lavoro di negoziazione ed etichetta che possono influenzare molto i rapporti commerciali B2B e B2C.

Avere un'e-commerce è un ottimo primo passo, perché ci rende già avvezzi agli strumenti e alle procedure del digitale, ma se vogliamo far evolvere questa strategia in una di Export Digitale, abbiamo la necessità di affrontare una fase di analisi approfondita, sia del mercato in cui si vuole entrare che dell’azienda da proporre, per essere certi che si tratti della giusta soluzione e per poter redigere una giusta strategia di marketing.

Sviluppo vendite ma non solo

L’export dunque non è solo “farsi trovare dai clienti” ma anche una strategia per consolidare la brand trust tramite un'esperienza di acquisto di qualità.

L’Export digitale si può organizzare in quattro aree di intervento:

  1. analisi interna e del mercato obiettivo
  2. definizione di obiettivi, risorse, strategie e scelta dei canali distributivi digitali (individuare i modelli di export digitale: diretto, marketplace, online retailer)
  3. implementazione delle azioni previste dalla strategia (= fase operativa), l’importanza dell'inbound marketing, lead generation.
  4. fase di monitoraggio e controllo delle attività

Uno dei valori aggiunti dell’e-commerce è la possibilità, tramite l’utilizzo della tecnologia della blockchain, di gestire lo shop in sicurezza e persino di fornire un certificato di tracciabilità, che rende ancora più appetibile il marchio Made in Italy.

Con le tecnologie più avanzate, si sta inoltre entrando nel mondo virtuale dei Non Fungible Token, che stanno diventando dei veri e propri status symbol del metaverso e del luxury. Ma qui stiamo entrando in una frontiera in continua evoluzione!

L'importante è rendersi conto che le trasformazioni del digitale sono realmente in grado di offrire opportunità irraggiungibili con i canali offline.

Quello che serve per coglierle non è tanto l'essere un'azienda grande o piccola quanto... L'essere evoluti e riconoscere che la svolta digitale fa ormai parte del nostro "new normal".


nft

NFT: la parola dell'anno

Il Collins English Dictionary incorona NFT parola dell'anno

La novità del giorno è che il Collins English Dictionary ha incoronato NFT, l’acronimo di Non-Fungible Token, parola dell’anno per il 2021.

Il perché della scelta? L’incremento dell'utilizzo del termine di circa il 11.000% in Regno Unito.

Alla famosa casa d'aste Christie’s, il merito di ufficializzare l’importanza degli NFT,

battendo all’asta per 69.3 milioni di dollari  (ad oggi la cifra più alta in assoluto) l’nft dell'opera Everydays: The First 5,000 Days dell’artista digitale Beeple (al secolo Mike Winklemann). 

Tra 4 miliardi di termini monitorati, la scelta è caduta sull’acronimo che investe arte, tecnologia e commercio unica nel suo genere, e che in Regno Unito ha superando con imprevedibile rapidità il termine Covid nelle conversazioni quotidiane, arrivando ovunque e coinvolgendo chiunque.

 

Ma concretamente... di cosa stiamo parlando?

Quando parliamo di NFT (non fungible tokens) stiamo parlando di un identificatore digitale univoco che registra la proprietà di una risorsa digitale.

Questo identificatore ha avuto successo soprattutto nel mondo dell'mercato dell'arte.

Chi acquista un’opera legata a un non-fungible token non acquista l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract

Questo perché gli NFT hanno proprietà uniche che non possono essere alterate: tracciabilità e unicità sono i punti chiave dei token.

 

NFT: applicazioni e mercato in continua espansione

Da quando è stata sviluppata la rete decentralizzata Peer-to-Peer, alla base della struttura blockchain, stanno aumentando i campi di applicazione per questa tecnologia.

Dalla cybersecurity alle criptovalute, ora i token si avvicinano sempre di più alle grandi masse.

Alcune voci autorevoli in campo artistico sostengono che dopo questa fase di entusiasmo dovuta alla novità, si avrà un incremento di diffusione e redditività più contenuto, per un mercato di nicchia.

In genere i NFT si applicano ai campi che richiedono un token crittografico unico:

  • crypto art
  • oggetti da collezione digitali
  • giochi online
  • testi, musica, video
  • moda

Come puoi leggere, il mercato degli NFT, basato sulla blockchain e sviluppatosi in origine per il mercato delle opere d'arte, si sta spostando su nuovi settori, aprendo nuove frontiere esperienziali e di investimento.

Il trend emotivo

Il marketing, per definizione, analizza i nuovi trend tecnologici, economici ed emozionali e sviluppa nuove strategie che soddisfino i bisogni percepiti dalla collettività.

Ma cosa significa per l’individuo acquisire un diritto su un oggetto digitale? Emozione.

Di fatto non si acquista il diritto di immagine sull’oggetto digitale, ma il nome dell’acquirente rimane legato nel codice dell’NFT.

La variazione tra domanda e offerta determina poi il valore di mercato: i diritti possono essere venduti solo su marketplace speciali, a differenza dei token (criptovalute) che hanno un sistema di circolazione più libero.

La proprietà si può acquisire su beni digitalizzati di diversa natura e costo; si tratta di un trend in fortissima espansione che fornisce un valore aggiunto alle strategie di marketing e comunicazione dei brand.

La creazione dei Non-fungible-token innova radicalmente le strategie di marketing aziendale ed il posizionamento comunicativo.

Ci si avvicina all’utente finale con una tecnologia che porta ad un processo decisionale e coinvolgimento diretto, prima dell’acquisto di un bene o servizio offerto di altro tipo.

Gli NFT sono una realtà puramente digitale, per questo motivo la Generazione Z è al primo posto per awareness e interesse nel fenomeno: per i brand vicini ai giovanissimi e ai nativi digitali è quindi fondamentale innovare le proprie strategie di marketing e comunicazione seguendo questo percorso evolutivo.

... e quello tecnologico

La blockchain alla base degli NFT abbraccia invece un target ampio, quello di aziende necessariamente interessate al cybersecurity.

Le digital company non possono prescindere dal valutare i rischi di esposizione in rete, dalle necessità di archiviazioni dati, ecc.

Dall’introduzione della blockchain nel 2008 ad opera di Satoshi Nakamoto ad oggi, l'evoluzione tecnologica è stata così profonda che questa tecnologia è ormai alla base dei nuovi sistemi di registrazione dati e transazioni business.

Un'evoluzione tecnologica cin grado di garantire trasparenza e tracciabilità, inquadrandosi come utile strumento per combattere il mercato della contraffazione, grande fonte di danno per il Made in Italy.

Avvicinarsi a questo mondo per molte aziende è ancora una sfida, nonostante i tredici anni dalla sua comparsa, ma puoi sempre fare affidamento su noi di MC Marketing e Comunicazione: grazie alla nostra rete di partner siamo in grado di fornire un valido supporto per  strategie di marketing innovative e l’implementazione di tecnologie in continua evoluzione .


Facebook Inc diventa Meta e si butta nel Metaverse!

FACEBOOK E LA META TRANSIZIONE

E’ ufficiale, Mark Zuckerberg cambia il nome a Facebook Inc.: l’applicazione e il sito che tutti conosciamo dovrebbero continuare a chiamarsi Facebook, almeno nell’immediato futuro. L’eventuale rebranding riguarderà solo la società, che ora comprende anche Instagram, WhatsApp e Oculus, il brand del gruppo specializzato nella realizzazione di visori per la Virtual reality.

Nasce così Meta, marchio incentrato sulla realtà del metaverso, naturale evoluzione tecnologica di internet.

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