Algoritmo di LinkedIn, come funziona?
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Algoritmo di LinkedIn, come funziona?
Dopo aver visto raggiungere livelli record di coinvolgimento lo scorso anno, LinkedIn ha spiegato i cambiamenti dell’ultima settimana apportati all’algoritmo di distribuzione del feed al fine di massimizzare la risposta dei membri e aumentare l’attività tra gli utenti.
Prima di tutto, come funziona l’algoritmo di LinkedIn?
Come tutti i social network, la formula dell’algoritmo è segreta ma possiamo carpirne i segreti analizzando quello che si evince e quello che si legge nei comunicati ufficiali della piattaforma.
Nel momento della pubblicazione, dopo appena 200 millisecondi, ogni post viene classificato come “spam”, “low-quality” o “clear”. Dopo di che, il software tiene sotto osservazione il contenuto per comprendere la reazione community, il grado di interazione (like, commenti, condivisioni) che ottiene in termini di tempo e quantità.
Le segnalazioni di “low quality” (bassa qualità) di un post possono essere fatte da chiunque e vengono analizzate in tempo reale; se le segnalazioni raggiungono un numero elevato vengono smistate ad un gruppo di dipendenti LinkedIn per una revisione ulteriore (le loro regole e i loro parametri ovviamente sono a noi sconosciuti).
A seguito di questo processo di analisi, l’algoritmo può infine decidere se il post può essere fatto circolare liberamente su LinkedIn o se deve subire limitazioni di visibilità (limitazioni che possono essere più o meno estese, a seconda della gravità, dalla sua invisibilità alla sospensione dell’autore).
Perchè LinkedIn ha modificato il suo algoritmo?
LinkedIn è stato motivato a cambiare il suo algoritmo dopo aver scoperto che le sue metriche di coinvolgimento erano in gran parte sproporzionate, avvantaggiando gli utenti più attivi della piattaforma e andando a discapito delle persone con meno follower, le cui attività venivano per lo più ignorate.
Come spiegato da LinkedIn lo scorso ottobre :
“Sempre più persone utilizzano il feed e danno un feedback ai post della loro rete: i nostri membri generano decine di milioni di interazioni (Mi piace, commenti e ricondivisioni) e il numero aumenta di oltre il 50% . Tuttavia, abbiamo trovato che questi aumenti non erano distribuiti in modo equo, infatti, all’inizio del 2018, rischiavamo di creare un’economia in cui tutti i guadagni delle azioni virali si accumulassero agli utenti migliori (pari all’1%), mentre la maggior parte dei creatori che non ottenevano feedback stavano ricevendo meno che mai.”
Ovviamente un comportamento del genere scoraggiava gli utenti, non migliorando nè l’engagement nè tantomeno la fidelizzazione degli stessi, quindi LinkedIn ha cercato di rielaborare il suo algoritmo e promuovere meglio i post del maggiorn numero di utenti, al fine di incoraggiare le conversazioni e le interazioni tra un maggior numero di persone.
In particolare, LinkedIn annuncia che:
“Per facilitare le conversazioni professionali nel feed di LinkedIn, abbiamo introdotto il contributo come ulteriore obiettivo nel modello di selezione del candidato. La probabilità del contributo cattura l’intento dei membri di condividere, commentare o reagire a un particolare aggiornamento del feed. dare un feedback tempestivo ai creatori di contenuti, che è un chiaro segnale per coltivare e fidelizzare i creatori del pubblico su LinkedIn.”
Per ovviare al problema, LinkedIn ha incorporato un elemento che premia i creatori di contenuti (“builder del pubblico”) sulla piattaforma, anziché limitarsi a mostrare agli utenti i contenuti più accattivanti per massimizzare i feedback.
L’idea è quella di incoraggiare più attività in tutti i settori e rendere LinkedIn, in generale, un luogo di discussione più coinvolgente e attivo. In questo modo i membri saranno motivati a collegarsi alla piattaforma più spesso, aumentando il loro engagement e ridistribuendo tutto il livello di coinvolgimento, diffondendolo in modo più uniforme per promuovere una partecipazione più ampia.
Ed è chiaramente funzionante, come dimostrato dalle statistiche recenti.
Infine, LinkedIn si pone come obiettivo di aiutare gli utenti a scoprire le conversazioni più rilevanti che li aiuteranno a diventare più produttivi e di successo. La pertinenza di un post per ogni utente verrà determinata dall’algoritmo in base a tre componenti principali:
- il valore per l’utente,
- il valore alla rete di collegamenti dell’utente,
- valore al creatore del post.
Alcuni consigli per ottenere engagement con i tuoi post di LinkedIn
Pete Davies di LinkedIn ha pubblicato un elenco di suggerimenti su come massimizzare la copertura e il coinvolgimento sulla piattaforma:
- Pubblica post con descrizioni che incoraggino una risposta. Ad esempio, se stai pubblicando un link, esprimi un’opinione e chiedi un parere ai tuoi collegamenti;
- Scegli il giusto formato di post a seconda dell’argomento (video, immagine solo testo), in fondo l’algoritmo non favorisce alcun formato particolare.
- Utilizza @mentions per coinvolgere le altre persone che conosci in una conversazione: quando pensi di conoscere qualcuno che avrà qualcosa di utile da aggiungere alla discussione, menzionalo!
- Impegnati a essere social e socievole! Nella conversazioni sotto i post rispondi sempre a chi ti menziona.
Naturalmente, queste sono linee guida abbastanza ampie, ma concentrarsi su questi elementi ti aiuterà a migliorare le prestazioni di LinkedIn e a massimizzare la risposta dei tuoi aggiornamenti e post.